Come fanno a dare quel colore rosso intenso al Campari?
Il rosso Campari proviene da un animaletto che vive sulle pale delle opunthie (fico d’india): il Carminio di Cocciniglia.
Questo animaletto si nutre della linfa delle piante, in particolare delle piante grasse, e si protegge dai predatori secernendo una sostanza farinosa, simile alla cera.
Solo le femmine di questa specie hanno il pigmento rosso, l'acido carminio, ed in particolare quelle gravide. Per ottenere quindi la tinta della migliore qualità , bisogna raccoglierle prima che depongano le uova.
Il Carminio di Cocciniglia viene staccato con una lama smussata dalla pianta. Una volta essiccato, pulito e ridotto in polvere, viene trattato con ammoniaca o con una soluzione di carbonato di sodio. La parte solida viene eliminata filtrandola lasciando così il liquido purificato. All'occorrenza viene aggiunta della calce per ottenere sfumature di color porpora.
La tinta proveniente dal Carminio di Cocciniglia viene anche utilizzata per produrre prodotti di bellezza come fard e rossetti.
Il Perù produce circa l'85% delle scorte mondiali di cocciniglia nel mondo.
Anche le Canarie sono note per la loro produzione come pure la Spagna meridionale, l'Algeria e alcuni paesi dell'America centrale e meridionale.
L'uso delle cocciniglie era così diffuso che dal 1650 circa fino al 1870 fu considerata la più preziosa merce d'esportazione del Messico dopo l'oro e l'argento.
UPDATE:
Come comunicato dalla stessa azienda GRUPPO CAMPARI vi segnaliamo che per la colorazione rossa non viene più utilizzato il Carminio dal 2006 (etichetta E122, E102 ed E133).